MARIO E IO, il postino ieri e oggi

Molto è stato scritto sul Postino di Radford, un film poetico, semplice ed appassionante, che mostra uno scorcio della vita italiana del Novecento, interpretato dall’ormai in fin di vita Massimo Troisi, uno degli attori storici del cinema del Bel Paese, ma vi ha mai fatto riflettere? Quanto siamo cambiati negli ultimi decenni?

Il giovane innamorato, Mario Ruoppolo, interpretato da Troisi stesso, è semplice, senza pretese, quasi ignorante. Ha avuto un colpo di fulmine per Beatrice ma non riesce a sostenere il peso del suo sguardo, non riesce a parlare con lei e ha bisogno di un supporto, rappresentato dal poeta Pablo Neruda, per scriverle delle “metafore” d’amore. Invece, un giovane Mario Rappuolo del XXI secolo, impressionato dalla bellezza di Beatrice, la cercherebbe su Facebook e le manderebbe un messaggio. “Ciao, ci conosciamo?”; Beatrice risponde? Non risponde? Forse è occupata, forse ha qualche problema con le persone che non conosce; provo a cercare su Google una spiegazione riguardo il comportamento delle donne; non risponde, perché non risponde? Google mi consiglia una canzone, gliela mando. In fondo, Google oggi non è considerato come Pablo Neruda?

Beatrice Russo invece, è una donna misteriosa, riservata e coraggiosa. È una volenterosa lavoratrice di un’isola campana dove la figura femminile è ancora discriminata e alla ricerca del “buon partito”. La protagonista ricambia l’amore provato da Mario Rappuolo ma non lo mostra. Aspetta le “metafore”, aspetta gli abbracci e gli sguardi intensi e un po’ audaci del ragazzo. Cosa farebbe la Beatrice di oggi? Chiederebbe un consiglio, manderebbe dei messaggi vocali alla sua amica tramite Whatsapp. “Mi mette a disagio, anzi no, sono in fibrillazione, cosa rispondo?”; gli rispondo con un ciao, ma la metto una faccina? Sorridente, coraggiosa o piuttosto uno smile a forma di animale? Potrebbe essere divertente! Aspetto uno o due giorni per rispondere, mi piace tantissimo ma non voglio che lui lo sappia, faccio la superiore, come se fossi molto impegnata, così lui mi desidererà di più. In fondo, diamo il tempo al tempo, sia nel passato sia nel presente.

Siamo come nel passato, proviamo gli stessi sentimenti, proviamo lo stesso imbarazzo nell’approccio con l’altro sesso e sentiamo le stesse farfalle nello stomaco. Ma siamo diversi perché abbiamo strumenti diversi, abitudini diverse, problemi diversi, forse siamo semplicemente più complicati.

L’importante, nel passato e nel presente, è non perdere di vista i propri valori. 

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